"Sano di mente". Il killer cubano verso il processo
Esame psichiatrico conferma che Johnatan Fals Reyes, 29enne cubano accusato di omicidio volontario, non presenta infermità mentali. La Procura procederà ora verso il rinvio a giudizio.
Nessuna infermità mentale per Johnatan Fals Reyes, il cubano di 29 anni fermato lo scorso giugno per l’omicidio di Adam Iulian, il romeno 48enne che lo ospitava, da alcune settimane, nella sua abitazione in pieno centro a Desio.
Lo ha chiarito la perizia psichiatrica chiesta dalla difesa dell’indagato, ancora detenuto in carcere, e disposta dal gup del Tribunale di Monza Andrea Giudici. Ora la palla torna alla Procura per procedere verso il rinvio a giudizio per omicidio volontario.
"Non l’ho ucciso io, non avevo debiti per l’affitto", ha sostenuto il 29enne, che era risultato sotto l’effetto di droga e in evidente stato di agitazione e ha colpito la vittima con una raffica di coltellate sul ballatoio della casa di ringhiera, prendendolo anche a calci.
Domenica 4 giugno, alle 9 circa in via Matteotti, a Desio, si è verificato un litigio culminato in tragedia. La vittima, un cittadino romeno di 49 anni, è stato colpito con diversi colpi di arma bianca alla nuca risultati fatali. Il presunto aggressore, fermato poco dopo dai Carabinieri della Compagnia di Desio è un cittadino cubano del 1994. Secondo quanto ricostruito i due soggetti avrebbero litigato nella casa del romeno, dove il ragazzo cubano era ospite già da qualche settimana. Il litigio sarebbe scoppiato per futili motivi, presumibilmente per il mancato pagamento dell'affitto - in nero- che il cubano avrebbe dovuto dare in cambio dell'ospitalità.
Dalla lite sarebbero poi giunti ad una vera e propria aggressione, in seguito alla quale il romeno è stato colpito a morte. Il presunto killer si è poi dato alla fuga. E' stato fermato poco dopo in piazza Conciliazione dagli uomini dell'Arma prontamente giunti sul posto. Fondamentali per le ricerche le testimonianze raccolte di alcuni residenti così come della compagna della vittima, non presente al momento dell'episodio delittuoso. Il cubano è stato fermato con due valigie, intenzionato a far perdere le proprie tracce.
In un cestino dei rifiuti è stata recuperata anche l'arma (un coltello da cucina) e alcuni indumenti sporchi di sangue. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Sezione rilievi del Nucleo Investigativo di Monza che hanno effettuato il sopralluogo sulla scena del crimine e raccolto diversi elementi utili alle indagini. I militari hanno proceduto al fermo di polizia giudiziaria di indiziato di delitto del cubano il quale, sentito successivamente, in fase di interrogatorio da parte del Sostituto Procuratore della Repubblica di Monza si è avvalso della facoltà di non rispondere Entrambi sono già noti a forze dell’ordine per reati predatori.